Sta per terminare il primo tempo di Scarwars United-Lukentus: le squadre sono in parità (1-1). Adriano sta sviluppando una classica azione di contropiede quando poco dopo la metà campo di LFC lancia un urlo di dolore e si accascia al suolo. Sin dal primo momento s'intuisce che per l'attaccante brasiliano si tratta di un guaio muscolare di grave entità.

Ventiquattr'ore dopo il fattaccio, i dubbi non hanno ancora conferma. Solamente sul finire della settimana si avrà una risposta più precisa sulle condizioni dell'attaccante rossoblù, anche se si teme che l'infortunio patito da Adriano possa tenerlo lontano dai campi di gioco per un periodo che potrà oscillare dai due ai tre mesi. In questo caso il brasiliano perderebbe ben undici partite: sette dellA League, quattro della Cup , due della Pentacup. Il suo ritorno potrebbe verificarsi intorno all'Epifania, o contro MPFC o contro GAS.

Trentasei ore dopo in casa Scarwars United succede il finimondo, un articolo del ministro Sirchia uscito oggi sull’autorevole rivista “Medicina Morale “ crea allarme e stupore.

"Simo Fantagalliani sta versando lacrime di coccodrillo per Adriano!" dichiara il ministro. "Mi sembra un infortunio anomalo, probabilmente da ricondurre al caso Kallon! In questi giorni i miei ispettori si sono recati in Val di Virle a trovare l’ex attaccante di Simo Fantagalliani, dove hanno perquisito e trovato documenti interessanti che proverebbero l’assunzione di anabolizzanti da parte di giocatori del team virlese. Il recente infortunio di Adriano è da catalogare come effetto collaterale della menplasina che tende a sottoretare i tessuti muscolari, provocando degli strappi improvvisi."

Simo saputa la notizia non ha voluto rilasciare dichiarazioni, preferendo restare nel lutto, si è limitato a dire: "L'amore che provo per quel ragazzo va al di là di ogni logica, non mi interessa ribattere a questi attacchi privi di fondamento. Se Sirchia, o più probabilmente, colui che lo manipola da dietro, cercano visibilità, gli consiglio di fare un album con Apicella o Tony Renis, ci divertiremmo tutti!"