FC difende Gheddafi positivo: è solo per amore.

Doveva essere la sua prima volta, l'esordio, il momento in cui si chiudeva la lunga telenovela della sua sofferta arruolabilità nella Lega delle Medie. E invece per Saadi Al Ghedaffi, Lukentus-Fight Club è un incubo: è infatti proprio nel controllo antidoping successivo allo 2-0, prima partita ufficiale da giocatore, anche se relegato come uomo fantasma, il figlio del leader libico è stato trovato positivo a un metabolita del nandrolone, il norandrosterone. Era domenica 5 ottobre e Gheddafi si era appena dimesso dal consiglio d'amministrazione della Juventus, saltando dunque l'ostacolo dell'incompatibilità. Allo stadio Lukentus c'erano più telecamere del solito, tanti fotografi pronti a immortalare il momento dell'ingresso in campo del libico.
E invece niente, soltanto la curiosità di un giocatore in panchina con le sue guardie del corpo. Ora il doping. Ufficializzato questa mattina dal Coni, che ha certificato il superamento della soglia di 2 nanogrammi/millilitro che fa scattare la positività. Immediata la reazione del presidente Gabri Fantacampedelli, che aveva fortemente voluto l'arrivo di Saadi Al Gheddafi nel suo club: "Prende medicine per curare i problemi alla schiena, per questo è risultato positivo". In effetti il mal di schiena del giocatore è noto e all'inizio della sua avventura, prima del problema di carattere normativo, era stato il motivo ufficiale delle sue assenze.

"Va periodicamente in Germania dal suo medico di fiducia - dice ancora Gabri- e non è un segreto che certi farmaci possano contenere sostanze proibite. Quella domenica, contro la Lukentus, Gheddafi è andato in panchina anche se sapeva che non era in condizione di giocare. Meritava però un premio per tutto il lavoro svolto e voleva rimanere vicino alla squadra. Non ha nessuna colpa, così com'è innocente la nostra società". Quello di Saadi Al Gheddafi è il terzo caso di positività al nandrolone in questa stagione dopo quelli di Manuele Blasi, Mohammed Kallon e l’oscuro infortunio ad Adriano.

"E allora fermiamo il campionato!" dice Sirchia, Ministro della Sanità. "Siamo tutti convinti che lui abbia fatto qualcosa di strano, oddio, non di strano, però quantomeno di non sportivo; in Germania ci va non per curarsi dal mal di schiena, piuttosto ci va, indirettamente, per farselo venire: so bene delle sue visite ai beauty center... Quel libico è uno furbo, il vero motivo del suo continuo rinviare l'esordio è perchè è sempre spompo, il mal di schiena è dovuto all'intensa attività "fisica": lui e il suo presidente sono una coppia che non me la conta giusta, quei birbantelli, locali notturni, travestimenti e donne. Di conseguenza sono assolutamente certo che abbia assunto qualche sostanza proibita per recuperare, e per questo gli siamo molto vicini, gli stiamo sotto, perché nonostante lui abbia giocato poco è stato sempre nel gruppo degli osservati, la sua presenza è stata sospetta, fin da quando è sbarcato qua da noi con quella manica di manigoldi sulla barca", dice il Ministro. Che poi lancia l'allarme: "Questa situazione non fa altro che aumentare la paura di tutti i giocatori, è giunta l'ora di chiudere baracca e burattini, fermiamo il campionato. Bisogna capire quello che realmente accade in questi casi, non credano di cavarsela questi malfattori".  

Ancora il presidente di Fight Club: "Vedete? Anche Sirchia mi dà ragione, è il mal di schiena il motivo, nient'altro. Il poverino soffre di mal di schiena, cosa dovrebbe fare? Insomma, è un mal di schiena d'amore, lo fa solo per amore!

Si attendeva da tempo un comunicato ufficiale della Lega che chiarisse la posizione, finalmente dopo il terzo caso conclamato di doping, è arrivato a fare luce; si legge dal comunicato: "La Lega delle Medie rinnega l'uso improprio di armi da guerra illegali come il doping, la minaccia e le previsioni del pendolino. I tre casi conclamati di doping sono un affronto alla purezza e alla bontà d'animo che alimenta la Lega."

Intanto il presidente del team Astrakan dichiara, che per il bene della Lega delle Medie tutti i giocatori  “dopati” non vengano considerati come giocatori Fantasmi e, se questa proposta non passasse, invita tutti i presidenti “Puliti” a non far scendere in campo le proprie squadre! In quanto a Gheddafi, il presidente Fantafoti dichiara: "lo abbiamo comprato all’asta, lo abbiamo visto … e lo abbiamo licenziato!".

Il presidente della Lega, intervistato all'uscita dalla sede, ha apprezzato la proposta del team Astrakan: "La proposta del manager Fantafoti è da discutere in sede comunitaria. E' apprezzabile lo sforzo e il suo battersi per la trasparenza del fantacalcio. Nel caso Gheddafi, credo nella buona fede della società toresana, diffido invece del giocatore, è solo un libico assetato di sesso, quindi l'invito potrebbe essere di liberarsene, se Gabri lo ritiene il caso, senza andare a pesare sul numero consentito dei trasferimenti, altrimenti, per conto mio, parola di manager interessato, il giocatore può essere tranquillamente confermato come fantasma. Ma è prematuro stabilire già da ora, invito i soci a prendere una posizione in merito."

 servizio di Nino Taquinho e Simus Irlensis .