17 Giugno 2005, 0.08
E' stata la principale rivelazione della stagione appena trascorsa, la Dinamo Pivex ha sorpreso tutti per la capacità di trasformarsi da brutto anatroccolo a splendido cigno.
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CO' DE SERA, 17 giugno - C'era una volta un brutto anatroccolo che con l'arrivo del nuovo anno è diventato un bel cigno. E' la favola della Dinamo Pivex, definita da tutti la matricola terribile della stagione 2004-2005. Un inizio terribile, col freno a mano tirato, pareggi e sconfitte, sfortune e infortuni, buchi nei reparti e sterilità offensiva. La Dinamo all'inizio ha faticato parecchio, per i primi quattro mesi del campionato gli uomini del Pivex hanno lottato con le unghie per non sprofondare nei meandri più terribili della classifica, quando in compagnia sua stavano K Nola FC e Humana FC. Poi dopo la pausa natalizia qualcosa è cambiato, con l'inizio del 2005 i biancocelesti si sono trasformati in una delle realtà più fiorenti della nostra Lega. Grazie a sei vittorie consecutive nel primo scorcio d'inverno, la Dinamo è riuscita a staccarsi dalla zona retrocessione, conquistando una salvezza sicura già da prima di Pasqua, poi gli ulteriori risultati positivi hanno permesso ai biancocelesti di sperare in qualcosa di più grande, di insperato: un posto al sole. E alla fine così è stato con la conquista dell'accesso al turno preliminare per la Pentacup 2006.

La Dinamo Pivex era stata costruita con intelligenza e accuratezza, in un mix di scommesse e certezze che potesse garantire una bella stagione di tranquilla militanza, senza rischi di retrocessione e una strizzata d'occhio alla zona al sole. Qualcosa però inizialmente non è andato. In porta la coppia Peruzzi-Sereni ha fatto più male che bene, non solo perchè incassavano troppi gol, ma anche perchè continuavano ad infortunarsi, lasciando addirittura sguarnita la porta. Insomma, un vero e proprio debito. La difesa era il reparto più deficitario, una voragine di presenze; dopo l'asta l'effettivo numero di difensori utili era a malapena 3. Un grosso handicap per una squadra che deve affrontare 38 giornate. Da considerare il lungo infortunio di Stam che l'ha reso a lungo inutilizzabile, la delusione di Potenza, Pancaro e Cribari, insomma dietro non c'era gente a sufficienza. Il centrocampo era l'unica fonte di soddisfazioni vera, ben assortito, di cui l'unico neo negativo era Hidetoshi Nakata, un giocatore che ha sempre deluso, in qualunque team avesse militato. Infine l'attacco, pensato genialmente a tavolino, prevedeva un trio di tutto rispetto con Toni-Suazo-Pazzini, con Inzaghi e Flo come valide alternative. Peccato che Suazo abbia fatto tutta la stagione in infermeria ed in panchina, mentre Toni e Pazzini, a parte qualche lampo, per tutto l'autunno abbiano latitato.

Poi l'inverno, tutto faceva pensare che la Dinamo avrebbe continuato con quella linea, restando zavorrata al gruppetto di coda, nessuno certo immaginava una camaleontica trasformazione di quel tipo. E invece... dalla prima giornata di gennaio fino a maggio la Dinamo ha fatto più punti di tutti!

Qual è il segreto di una così incredibile trasformazione? Quali i punti di forza?

La trasformazione parte dalla porta. Il mercato di riparazione ha portato linfa nuova alla compagine di Co' de Sera, l'arrivo di Calderoni ha permesso una sana e proficua alternanza tra i pali, un elemento di solidità in più. In difesa l'arrivo di Rullo e Pavan, ma soprattutto il recupero di Stam ha dato più garanzie e forza al reparto arretrato. A centrocampo qualcuno che fino a quel momento aveva giochicchiato ha cominciato a fare sul serio, in particolare Volpi e Santana, spesso decisivi con gol e pagelle molto positive. Infine la chiave di tutto, la trasformazione dell'attacco, in particolare della coppia Toni-Pazzini, letteralmente mutata in fabbrica di gol e assist, benzina importante per il fantacalcio. Tutti questi elementi hanno permesso di realizzare il miracolo Dinamo.

Chi ha convinto: Calderoni, con il suo arrivo la porta è diventata meno rete e più saracinesca, una sicurezza in più. Cordoba e Oddo, non straordinari, ma spesso decisivi, specie la vena offensiva del secondo, preziosa e determinante. Santana, Cassetti, Muntari, Volpi e Mesto. Bravi nel lottare, nel concretizzare. Toni e Pazzini, quelli del girone di ritorno, autentiche furie irrefrenabili.

Chi ha deluso: Peruzzi e Sereni, il primo ha manifestato troppi guai muscolari, il secondo non è stato all'altezza. Stam, Potenza, Pancaro e Pasquale, il primo non ha entusiasmato, gli altri non hanno mai saputo farsi trovare pronti. Nakata, una zavorra per questa squadra, mai decisivo, mai in partita, niente gol nè assist: una delusione. Flo e Inzaghi, il primo non ha deluso appieno, ma avrebbe potuto fare di più, il secondo s'è perso da tempo.

In conclusione, complimenti a Pivex e alla sua cavalcata di ritorno, una nuova e bella realtà che si è assestata nella nostra Lega e che saprà togliersi qualche bella soddisfazione nel futuro a venire.

 

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