SANT'EUFEMIA, 1 luglio -
K Nola FC ce l'ha fatta, per il terzo anno consecutivo il team di
Viale Sant'Eufemia si presenterà ai blocchi di partenza della Lega
delle Medie. Il team Capano è riuscito nella difficile impresa di
recuperare il terreno perduto durante i primi mesi della stagione,
quando i verdi non riuscivano a trovare quella solidità ed
affidabilità necessarie, rivelatesi preziose nella seconda parte
dell'anno.E'
inutile nasconderlo, i tifosi della K Nola visto l'inizio della
stagione avevano paura di rivivere ancora quel brutto film, visto
quando l'allora Hot Dog non riuscì ad emergere dal fango, retrocedendo
mestamente. Medesimo copione della prima parte della stagione
scorsa, quando i verdi bazzicavano della retrovie, finchè un gruppo
di ingegneri non prese in mano la situazione e le diede lustro, fino
ad arrivare alla qualificazione in Pentacup. Quest'anno K Nola FC ha
cominciato male, almeno per le prime 10/15 giornate, salvo poi riemergere e
salvare la pelle, con largo anticipo. Parte del merito va senza
dubbio alla scarsa performance di Humana, che ha tirato i remi in
barca un po' troppo presto, cosa che certo ha facilitato il compito
ai verdi, ma gran parte del merito va però dato agli uomini di Mauri
ed al manager stesso, che ha saputo plasmare una compagine solida,
senza cadere in tentazioni sciocche e autolesioniste, vedi affare Salgado.
All'inizio
dell'anno però qualcuno avrebbe giurato che K Nola FC sarebbe stata
protagonista nel mezzo della classifica, lottando a denti stretti su
tutti i campi. L'asta ben fatta aveva portato a Sant'Eufemia gente
importante del calibro di Zola, Pirlo, Mozart, Barone, Frey, Tonetto,
Castellini, Iaquinta, Adani, Milanetto, Colucci, Liverani,
Marchionni e Di Napoli. Insomma, una rosa coi fiocchi, con qualche
lusso magari evitabile come Cruz e Sculli. Una squadra che aveva
solidità ed esperienza in difesa, qualità e varietà a centrocampo,
affidabilità in avanti. Eppure l'inizio è stato disastroso, tanto
che l'entusiasmo sia tra i sostenitori, sia tra la dirigenza scemava
ogni giorno di più, sconfitta dopo sconfitta. Chi giurava che KNFC
avrebbe lottato però non si sbagliava, se togliamo il I round robin
dove i verdi han raccolto 6 punti in 11 gare, scopriamo che Mauri e
soci han bazzicato sempre nel mezzo. Spulciando la classifica del II
e III round, emerge quanto previsto, KNFC sta nel mezzo, guardando
in faccia tutti, senza timore. Allora tutta colpa di quello
sciagurato I round? In parte si. Parlare di rimpianti però è
eccessivo, la colpa è anche della dirigenza verde. Il risultato del
I round è dovuto in primo luogo alla scarsa vena di Iaquinta e
compagni, ma soprattutto agli incidenti occorsi ad Adani (4 mesi
fuori), Castellini, Fusco e Petruzzi. Insomma, un pronto intervento
sul mercato avrebbe aiutato, mentre tardivo è stato l'occhio sul
banco degli svincolati.
Finiscono lì i
demeriti e le note dolenti di KNFC, perchè il resto è tutto
positivo. Vada per il Campionato, peraltro chiuso in crescita con un
10° posto onerevole. Vada la Pentacup, la cui eliminazione è
arrivata solo ai quarti. La Coppa? K Nola conferma di avere un certo
feeling per questa competizione, una, la prima edizione, l'ha
conquistata a suon di gol, e in altre due edizioni, questa compresa,
è arrivato fino in semifinale. Ma a chiudere in bellezza con
soddisfazione la stagione è certamente la conquista del Sei Nazioni,
a braccetto con Miei Prodi. Insomma, un risultato di prestigio, che
fa onore a Mauri, ai suoi ragazzi, e rimpolpa la bacheca dei trofei.
Chi ha convinto:
Frey, un portento tra i pali, sebbene poi i gol li prendesse
comunque. Castellini e Tonetto, i primi propulsori della macchina
campana. Mozart e Colucci, preziosi e importanti, al pari del non
del tutto soddisfacente Pirlo. Zola, Iaquinta, Di Napoli e Cruz. I
primi due fondamentali con i loro gol. Il terzo un po' in ombra
nella seconda parte della stagione, ma comunque prezioso. Cruz, da
inutile si è trasformato in chicca, sebbene mai decisivo.
Chi ha deluso:
Adani, prima l'infortunio, poi la setta religiosa e i capricci.
Inesistente. Domizzi e Petruzzi, avrebbero potuto e dovuto far di
più. In ombra. Donati e Liverani, mai realmente protagonisti. Amauri
e Sculli, il primo spesso infortunato, il secondo
davvero un buco nell'acqua. Chi ha ancora la pazienza di aspettarlo?
Congratulazioni a
Mauri per la squadra allestita, per la pazienza di sopportare una
certo non favorevole fortuna (peggior difesa... tutti lui li
prendeva i gol),
ma soprattutto per la bella stagione
conclusa.