6 Luglio 2005, 0.00
Analizziamo la stagione dei verdi di K Nola FC,  autori di una splendida rincorsa alla salvezza conquistata nonostante un inizio di torneo traballante e preoccupante.
 CAMPIONATO
 RAGGI XXX
 STATISTICHE 2005
 SEI NAZIONI
 K NOLA FC
 
SANT'EUFEMIA, 1 luglio - K Nola FC ce l'ha fatta, per il terzo anno consecutivo il team di Viale Sant'Eufemia si presenterà ai blocchi di partenza della Lega delle Medie. Il team Capano è riuscito nella difficile impresa di recuperare il terreno perduto durante i primi mesi della stagione, quando i verdi non riuscivano a trovare quella solidità ed affidabilità necessarie, rivelatesi preziose nella seconda parte dell'anno.

E' inutile nasconderlo, i tifosi della K Nola visto l'inizio della stagione avevano paura di rivivere ancora quel brutto film, visto quando l'allora Hot Dog non riuscì ad emergere dal fango, retrocedendo mestamente. Medesimo copione della prima parte della stagione scorsa, quando i verdi bazzicavano della retrovie, finchè un gruppo di ingegneri non prese in mano la situazione e le diede lustro, fino ad arrivare alla qualificazione in Pentacup. Quest'anno K Nola FC ha cominciato male, almeno per le prime 10/15 giornate, salvo poi riemergere e salvare la pelle, con largo anticipo. Parte del merito va senza dubbio alla scarsa performance di Humana, che ha tirato i remi in barca un po' troppo presto, cosa che certo ha facilitato il compito ai verdi, ma gran parte del merito va però dato agli uomini di Mauri ed al manager stesso, che ha saputo plasmare una compagine solida, senza cadere in tentazioni sciocche e autolesioniste, vedi affare Salgado.

All'inizio dell'anno però qualcuno avrebbe giurato che K Nola FC sarebbe stata protagonista nel mezzo della classifica, lottando a denti stretti su tutti i campi. L'asta ben fatta aveva portato a Sant'Eufemia gente importante del calibro di Zola, Pirlo, Mozart, Barone, Frey, Tonetto, Castellini, Iaquinta, Adani, Milanetto, Colucci, Liverani, Marchionni e Di Napoli. Insomma, una rosa coi fiocchi, con qualche lusso magari evitabile come Cruz e Sculli. Una squadra che aveva solidità ed esperienza in difesa, qualità e varietà a centrocampo, affidabilità in avanti. Eppure l'inizio è stato disastroso, tanto che l'entusiasmo sia tra i sostenitori, sia tra la dirigenza scemava ogni giorno di più, sconfitta dopo sconfitta. Chi giurava che KNFC avrebbe lottato però non si sbagliava, se togliamo il I round robin dove i verdi han raccolto 6 punti in 11 gare, scopriamo che Mauri e soci han bazzicato sempre nel mezzo. Spulciando la classifica del II e III round, emerge quanto previsto, KNFC sta nel mezzo, guardando in faccia tutti, senza timore. Allora tutta colpa di quello sciagurato I round? In parte si. Parlare di rimpianti però è eccessivo, la colpa è anche della dirigenza verde. Il risultato del I round è dovuto in primo luogo alla scarsa vena di Iaquinta e compagni, ma soprattutto agli incidenti occorsi ad Adani (4 mesi fuori), Castellini, Fusco e Petruzzi. Insomma, un pronto intervento sul mercato avrebbe aiutato, mentre tardivo è stato l'occhio sul banco degli svincolati.

Finiscono lì i demeriti e le note dolenti di KNFC, perchè il resto è tutto positivo. Vada per il Campionato, peraltro chiuso in crescita con un 10° posto onerevole. Vada la Pentacup, la cui eliminazione è arrivata solo ai quarti. La Coppa? K Nola conferma di avere un certo feeling per questa competizione, una, la prima edizione, l'ha conquistata a suon di gol, e in altre due edizioni, questa compresa, è arrivato fino in semifinale. Ma a chiudere in bellezza con soddisfazione la stagione è certamente la conquista del Sei Nazioni, a braccetto con Miei Prodi. Insomma, un risultato di prestigio, che fa onore a Mauri, ai suoi ragazzi, e rimpolpa la bacheca dei trofei.

Chi ha convinto: Frey, un portento tra i pali, sebbene poi i gol li prendesse comunque. Castellini e Tonetto, i primi propulsori della macchina campana. Mozart e Colucci, preziosi e importanti, al pari del non del tutto soddisfacente Pirlo. Zola, Iaquinta, Di Napoli e Cruz. I primi due fondamentali con i loro gol. Il terzo un po' in ombra nella seconda parte della stagione, ma comunque prezioso. Cruz, da inutile si è trasformato in chicca, sebbene mai decisivo.

Chi ha deluso: Adani, prima l'infortunio, poi la setta religiosa e i capricci. Inesistente. Domizzi e Petruzzi, avrebbero potuto e dovuto far di più. In ombra. Donati e Liverani, mai realmente protagonisti. Amauri e Sculli, il primo spesso infortunato, il secondo davvero un buco nell'acqua. Chi ha ancora la pazienza di aspettarlo?

Congratulazioni a Mauri per la squadra allestita, per la pazienza di sopportare una certo non favorevole fortuna (peggior difesa... tutti lui li prendeva i gol), ma soprattutto per la bella stagione conclusa.

 

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