20 Luglio 2005, 0.06
La stagione più entusiasmante di Fight Club, una squadra a trazione anteriore, solida e pericolosa, che nonostante il poco amore, ha avuto un grande alleato: la fortuna.
 CAMPIONATO
 RAGGI XXX
 STATISTICHE 2005
 COPPA
 FIGHT CLUB 2005
 

TREPONTI, 20 luglio - Se a Gabri avessero offerto un contratto che prevedeva una stagione così appassionante, ricca di soddisfazioni, vissuta da protagonista, avrebbe firmato ad occhi chiusi. Il manager trepontino mai si erano spinto così in là durante il corso di un campionato. Ai tempi dei Drughi il 4° posto poteva suonare come un successo, ma se si considera che la Lega allora era composta da sei squadra, di cui due guidate dai due Marchi... insomma, questa stagione è quella da considerare come l'apogeo della gloria di Gabri. E' stato lui stesso ad ammetterlo, specie prima di Natale quando era addirittura terzo. Eh, si, perchè Fight Club quest'anno ha impressionato... per tanti motivi. Ma non è stata solo festa, Gabri e i suoi hanno impressionato anche nel male.

Partiamo dall'asta. La scelta dei portieri è da rodato fantamanager, Lupatelli e Cejas, due scomesse. In difesa, poca abbondanza, ma qualità e sostanza, Cafu e J. Zanetti con De Rosa e Martinez. Non male. A centrocampo assortimento per tutti i gusti con Junior, Davids, Gattuso, Veron, Mancini, Seedorf e Pecchia. Diamine, dove vuole arrivare? Non contento, reparto avanzato con Gilardino, Vucinic, Chiesa, Fava e Amoruso. Una squadra non male, ben assortita nel mezzo, con la coperta corta, tutta da scoprire.

L'inizio non è straordinario, medio rendimento, Gilardino a secco, Vucinic altrettanto, buona resa a centrocampo, ma nientre sfaceli, Fight Club non decolla. A cavallo tra primo round e secondo round capita qualcosa di inspiegabile. I bianconeri iniziano ad infilare una serie importante di vittorie e risultati utili, e per di più alcuni giocatori si trasformano, De Rosa su tutti. A Treponti sognano, a Natale si regalano il podio! Gabri gongola, quasi non ci crede... eh ce credo! Chi si aspetta una squadra così esplosiva, capace di trasformarsi? Beh, merito di chi la butta dentro certamente, ma merito anche di chi non lo fa per gli avversari, insomma, quando si dice: l'avversario giusto al momento giusto. Ma proprio quando Fight Club comincia a sognare in grande, ecco il crollo, 1 punto in 8 gare e i bianconeri si vedono sorpassare da tutti. Faticano a riprendersi, e Gabri moralmente risente di questo collasso, cominciando a trascurare la squadra. Da Pasqua alla fine dell'anno Gabri mette mano una sola volta alla formazione per invertire il portiere infortunato. Ma è in quel mentre che la fortuna prende il posto alla guida della squadra. Gabri non può, ma la sorte si, quindi, dapprima trasforma Vucinic in un bomber, risveglia dal torpore Gilardino, ridandogli la costanza del gol. Il centrocampo si rivela affidabile come non mai, presente e costante nelle prestazioni. Il medesimo 11 per 3 mesi riesce a onorare il campionato. Roba da non credere. Se all'inizio la cosa di per sè non è scandalosa, sul finire di stagione lo diventa platealmente, quando infila cinque vittorie consecutive, che fanno addirittura sognare la Pentacup. Ma come si sa, la fortuna ciò che ti rende, si riprende... e così sul più bello, all'ultimo turno, buco e 7° posto.

A vedere il risultato dei vari round si può collocare Fight Club tra le squadre più costanti, senza mai troppi alti e bassi. Ma come abbiamo appena visto, è una falsa costanza, la stagione dei bianconeri è stata caratterizzata infatti da due acuti, prima di Natale e sul finire di stagione, dove una serie importante di vittorie ha permesso agli uomini di Gabri di volare. Una serie di vittorie belle, prestigiose, ma viziate da miracoli non terreni. Il resto dell'anno ha visto Fight Club arrancare, tra 0-0 e sconfitte senza attenuanti. Un film già visto.

Chi ha convinto: Gilardino e Vuciniç. Non brillanti all'inizio, ma poi esplosibi, diventando la coppia d'oro del campionato, per la gioia di Gabri. Seedorf, Gattuso e Veron. Un trio forte e affidabile. Cafu, Martinez e Zanetti, un'altro trio solido e convincente.

Chi ha deluso: Fava e Amoruso. Il primo semplicemente inesistente, che involuzione. Il secondo spesso acciaccato. Montero, Davids e Pecchia. Non pervenuti. Junior, scomparso presto.

In conclusione, complimenti a Gabri per aver avuto l'intelligenza e la bravura di volente o nolente azzeccare 11 giocatori affidabili sotto tutti i punti di vista. Un 11 perfetto. Logicamente un biasimo per aver trascurato la squadra in una stagione che stava dando soddisfazioni, era il caso di approfittarne.

 

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