26 Luglio 2005, 11.56
Ancora una volta i Blackburn Rovers vivono da protagonisti per tutta la stagione, sognando e rincorrendo il titolo sia in Campionato che in Pentacup. Male in Coppa e nel Sei Nazioni. 
 CAMPIONATO
 RAGGI XXX
 STATISTICHE 2005
 PENTACUP
 BLACKBURN 2005
 

VIRLE, 25 luglio - I Blackburn Rovers da sempre sono considerati la squadra da battere, il team che parte con quel qualcosa in più, sempre e comunque. Del resto a buon motivo c'è questa considerazione, i biancoblu da cinque anni vincono, che sia il Campionato o la Coppa o il Sei Nazioni o la Pentacup, portano sempre a casa qualcosa. Anche quando sembra che sia l'anno buono per il disastro, riescono a piazzare la stoccata vincente. La squadra di Davide insomma è sempre protagonista.

Quest'anno, come quello passato, i Blackburn Rovers hanno lottato fino all'ultimo per la vittoria del Campionato, capitolando solo nel finale. La squadra virlese è sempre stata in prima fila per la contesa, sfidando il forte Depo.

Qual è il segreto dei Blackburn è impossibile dirlo, nessuno ha un segreto, ma la bravura in fase d'asta è certamente una qualità difficile da recuperare sul mercato ed Davide ne è il maestro. Anche stavolta i biancoblu azzeccano molte cose. Infatti, a settembre arrivano a Virle pedatori di un certo livello, gente di qualità e di rendimento sicuro. La scelta dei portieri è intelligente ed accorta, Guardalben e Storari alla fine dell'anno si rivelano sorprese positive, ottima quindi la scelta. In difesa ancora meglio, Maldini è la colonna, supportata dalle giovani leve di sicuro affidamento come Chiellini, Biava, Felipe e il bellone Mexes. Un reparto difensivo solido e aggressivo. Il centrocampo è ancora più entusiasmante, unendo fantasia e sostanza, arrivano giocatori promettenti come Marcolini, Doni, Vidigal, Nakamura, Pinzi, Simplicio. Un centrocampo non stratosferico ma molto interessante. Infine il clou, il reparto offensivo, la zona calda, la parte di asta dove Davide si esprime al meglio. Arrivano alla corte giacomina perforatori del calibro di Shevchenko, Lucarelli, Farias, Budan e Bjelanoviç. Un mix di goleador ed onesti attaccanti, capaci di garantire un discreto apporto numerico di gol. Conclusa l'asta, Blackburn parte tra i favoriti come sempre.

L'inizio non è male, sebbene non stratosferico, il raccolto del I round è di 18 punti, sufficienti solo per il podio. E questo non basta. Qualcosa non va alla perfezione, Doni non ingrana, Farias non gioca, il rimpiazzo Portillo è peggio di una comica, Marcolini non la butta dentro, solo la difesa e Shevchenko rispondono alle aspettative. Bisogna cambiare qualcosa. Iniziano le prime manovre, su tutte l'arrivo di Cambiasso e Brienza, una mossa vincente. I Blackburn non cambiano ancora marcia, ma i 19 punti del II round sono un buon bottino, l'inizio della risalita. Arrivano Sala e Contini a dare man forte. Il III round è un successone, 23 punti, Blackburn trascinato da un incredibile Lucarelli scala la classifica, riportandosi sotto al fugace Deportivo. I biancoblu sono in palla. Ultime partite, il Campionato si decide in extremis e Blackburn crolla, inspiegabilmente. Forse non c'han creduto più, forse il caldo e la stanchezza di una stagione, nonostante Lucarelli c'avesse preso gusto, dopo una serie di vittorie, arriva il ko, con 3 sconfitte consecutive e "sayonara" campionato.

Diversamente è stata l'avventura nella Pentacup, dove i biancoblu con un po' di fortuna e prestazioni importanti, (su tutte il 3-0 decisivo sul Depo in semifinale) sono riusciti a centrare la vittoria finale ai danni degli onesti reds di Miei Prodi. La Pentacup ha visto i Blackburn crescere e prendere consapevolezza pian piano, dopo una prima parte passata in secondo piano, dalle semifinali i biancoblu hanno preso in mano la situazione, concludendo felicemente.

La Coppa e il Sei Nazioni sono il lato cupo della medaglia biancoblu. Nella prima competizione non vanno al di là dei quarti eliminati, da K Nola FC. Nel Sei Nazioni la sfortuna nera si accanisce sulla pattuglia virlese, depredandone il bagaglio esperienziale e la dote realizzativa: Virle arriva solo 3° nel girone di qualificazione.

Chi ha convinto: Guardalben e Storari, solidi portieri di grande affidabilità. Sala, Contini, Chiellini, Maldini e Felipe, una muraglia invalicabile. Grandi. Simplicio, una sorpresa davvero gradita. Cambiasso, l'immagine dei Blackburn battaglieri e vincenti. Marcolini e Pinzi, risvegliati dopo un inizio timido. Importanti. Shevchenko e Lucarelli, le punte di diamante, specie il secondo, ben oltre le aspettative. Brienza, il bomber tascabile. Grande Franco.

Chi ha deluso: Portillo, che bidone. Farias e Doni, che delusione. Bjelanoviç e Vidigal, un peccato. Nakamura, davvero irriconoscibile. Mexes e Legrottaglie, belli ma inutili.

Ancora una volta Davide azzecca le mosse fino al 70%, il rimanente 30% rovina tutto, mandando in fumo di un soffio i sogni di vittoria in Campionato. Nonostante ciò, il Giaco riesce sempre a consolarsi con un'altra competizione. El sègna sèmper lü.

 

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