VIRLE, 25 luglio - I Blackburn Rovers da sempre sono considerati la
squadra da battere, il team che parte con quel qualcosa in più,
sempre e comunque. Del resto a buon motivo c'è questa
considerazione, i biancoblu da cinque anni vincono, che sia il
Campionato o la Coppa o il Sei Nazioni o la Pentacup, portano sempre
a casa qualcosa. Anche quando sembra che sia l'anno buono per il
disastro, riescono a piazzare la stoccata vincente. La squadra di
Davide insomma è sempre protagonista.
Quest'anno, come quello passato, i Blackburn Rovers hanno lottato
fino all'ultimo per la vittoria del Campionato, capitolando solo nel
finale. La squadra virlese è sempre stata in prima fila per la
contesa, sfidando il forte Depo.
Qual è il segreto dei Blackburn è impossibile dirlo, nessuno ha un
segreto, ma la bravura in fase d'asta è certamente una qualità
difficile da recuperare sul mercato ed Davide ne è il maestro. Anche
stavolta i biancoblu azzeccano molte cose. Infatti, a
settembre arrivano a Virle pedatori
di un certo livello, gente di qualità e di rendimento sicuro. La
scelta dei portieri è intelligente ed accorta, Guardalben e Storari
alla fine dell'anno si rivelano sorprese positive, ottima quindi la
scelta. In difesa ancora meglio, Maldini è la colonna, supportata
dalle giovani leve di sicuro affidamento come Chiellini, Biava,
Felipe e il bellone Mexes. Un reparto difensivo solido e aggressivo.
Il centrocampo è ancora più entusiasmante, unendo fantasia e
sostanza, arrivano giocatori promettenti come Marcolini, Doni,
Vidigal, Nakamura, Pinzi, Simplicio. Un centrocampo non
stratosferico ma molto interessante. Infine il clou, il reparto
offensivo, la zona calda, la parte di asta dove Davide si esprime al
meglio. Arrivano alla corte giacomina perforatori del calibro di
Shevchenko, Lucarelli, Farias, Budan e Bjelanoviç. Un mix di
goleador ed onesti attaccanti, capaci di garantire un discreto
apporto numerico di gol. Conclusa l'asta, Blackburn parte tra i
favoriti come sempre.
L'inizio non è male, sebbene non stratosferico, il raccolto del I
round è di 18 punti, sufficienti solo per il podio. E questo non
basta. Qualcosa non va alla perfezione, Doni non ingrana, Farias non
gioca, il rimpiazzo Portillo è peggio di una comica, Marcolini non
la butta dentro, solo la difesa e Shevchenko rispondono alle
aspettative. Bisogna cambiare qualcosa. Iniziano le prime manovre,
su tutte l'arrivo di Cambiasso e Brienza, una mossa vincente. I
Blackburn non cambiano ancora marcia, ma i 19 punti del II round
sono un buon bottino, l'inizio della risalita. Arrivano Sala e
Contini a dare man forte. Il III round è un successone, 23 punti,
Blackburn trascinato da un incredibile Lucarelli scala la
classifica, riportandosi sotto al fugace Deportivo. I biancoblu sono
in palla. Ultime partite, il Campionato si decide in extremis e
Blackburn crolla, inspiegabilmente. Forse non c'han creduto più,
forse il caldo e la stanchezza di una stagione, nonostante Lucarelli
c'avesse preso gusto, dopo una serie di vittorie, arriva il ko, con
3 sconfitte consecutive e "sayonara" campionato.
Diversamente è stata l'avventura nella Pentacup, dove i biancoblu
con un po' di fortuna e prestazioni importanti, (su tutte il 3-0
decisivo sul Depo in semifinale) sono riusciti a centrare la
vittoria finale ai danni degli onesti reds di Miei Prodi. La
Pentacup ha visto i Blackburn crescere e prendere consapevolezza
pian piano, dopo una prima parte passata in secondo piano, dalle
semifinali i biancoblu hanno preso in mano la situazione,
concludendo felicemente.
La Coppa e il Sei Nazioni sono il lato cupo della medaglia biancoblu.
Nella prima competizione non vanno al di là dei quarti eliminati, da
K Nola FC. Nel Sei Nazioni la sfortuna nera si accanisce sulla
pattuglia virlese, depredandone il bagaglio esperienziale e la dote
realizzativa: Virle arriva solo 3° nel girone di qualificazione.
Chi ha convinto: Guardalben e Storari, solidi portieri di grande
affidabilità. Sala, Contini, Chiellini, Maldini e Felipe, una
muraglia invalicabile. Grandi. Simplicio, una sorpresa davvero
gradita. Cambiasso, l'immagine dei Blackburn battaglieri e vincenti.
Marcolini e Pinzi, risvegliati dopo un inizio timido. Importanti.
Shevchenko e Lucarelli, le punte di diamante, specie il secondo, ben
oltre le aspettative. Brienza, il bomber tascabile. Grande Franco.
Chi ha deluso: Portillo, che bidone. Farias e Doni, che delusione.
Bjelanoviç e Vidigal, un peccato. Nakamura, davvero
irriconoscibile. Mexes e Legrottaglie, belli ma inutili.
Ancora una volta Davide azzecca le mosse fino al 70%, il rimanente
30% rovina tutto, mandando in fumo di un soffio i sogni di vittoria
in Campionato. Nonostante ciò, il Giaco riesce sempre a consolarsi
con un'altra competizione. El sègna sèmper lü.